Trasporto Rapido Costiero Rimini-Riccione: un'infrastruttura che divide invece che unire

Recentemente sono stato colpito dalla un'interessante questione infrastrutturale. È infatti già partita la cantierizzazione del Trasporto Rapido Costiero (TRC), noto anche come metro di costa, che collegherà le stazioni di Rimini e Riccione, in Emilia-Romagna, costeggiando la linea ferroviaria. In un primo momento, non conoscendo il progetto, ho pensato si potesse trattare di una sorta di filobus in sede protetta. Invece si tratta di tutt'altro. Si tratterà invece di veri e propri autobus elettrici (che quindi non necessitano di una sede protetta) che correranno lungo dei (costosissimi) terrapieni in realtà non necessari. Terrapieni che rischiano di creare un'ulteriore divisione urbana in una città come Riccione nella quale la presenza della ferrovia è già fortemente condizionante le relazioni tra la parte turistica e la parte residenziale della città. Il materiale messo a disposizione dalla Agenzia Mobilità di Rimini è piuttosto esauriente in merito ma la domanda è: il gioco vale la candela? La nuova amministrazione comunale di Riccione è da sempre contraria al progetto che, penso giustamente, viene ritenuto una sorta di cattedrale nel deserto. L'approccio però è sempre stato propositivo, proponendo interessanti alternative fino all'ultima proposta di variante che eliminerebbe i terrapieni.

Inoltre è un'operazione a volere "antistorica". L'urbanistica contemporanea infatti è sempre più impegnata nel superare le barriere (sociali o infrastrutturali), mentre questo TRC, così come pensato, avrebbe invece il risultato di accentuarle, rafforzando addirittura la già ingombrante presenza della ferrovia.