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Se la pandemia contagia i centri commerciali

A QUESTO LINK potete leggere il mio ultimo contributo a "Il Giornale dell'Architettura" riguardante le nuove frontiere del Demalling e sul futuro dei centri commerciali, sempre più a rischio dismissione.

Il Demalling imperversa negli Stati Uniti. Oltre l’abbandono, quali prospettive per la riconversione

Il centro commerciale come lo conosciamo oggi fu inventato da Victor Gruen, architetto viennese che fuggì dall’Austria nazista nel 1938. Nel 1943, con la moglie Elsie Krummeck scrisse un saggio per «Architectural Forum» che proponeva un nuovo tipo di spazio pubblicocompletamente recintato, isolato e pedonale, in grado di ospitare svariate attività. L’obiettivo era quello di frenare il caos e l’espansione incontrollata dei sobborghi realizzando un luogo dove donne e bambini potessero godersi le giornate mentre gli uomini lavoravano in centro città. Il risultato non è stato esattamente quello che Gruen si aspettava ma, dagli anni settanta, i centri commerciali si sono poi diffusi su tutto il globo, portando a una delle più grandi standardizzazioni dello spazio urbano mai avvenuta. Si contano ad oggi, ad esempio, più di 500 centri commerciali in Brasile, 600 in India e 4.000 in Cina.

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